lunedì 25 febbraio 2008

"Scientology ha una possibilità", articolo di Jean F. Rosenfeld dal Los Angeles Times.

La tanto denigrata Chiesa non è diversa da molte religioni di antica tradizione

Lo scettico Michael Shermer denuncia l’odio verso la Chiesa di Scientology, e stranamente conclude che la sua “segretezza da setta” e “ipocrisia” sono sospetti. La descrive anche come una “falsa religione”.

Parlando da studioso che ha analizzato nuove religioni per oltre 20 anni, io deploro i critici che si atteggiano ad esperti. Scientology è una nuova religione, e a differenza della maggior parte di queste, può diventare una religione affermata, che piaccia o no al resto di noi.

Tutte le religioni hanno dei miti alle loro origini, e tutte mantengono dei segreti verso i non iniziati. Se un non credente dovesse raccontare le origini del Cristianesimo, queste non apparirebbero meno fantastiche del mito del Thetan di L.Ron Hubbard. Uno spirito presente come Dio prima della creazione dell’universo si scinde dal capo di Dio dopo miliardi di anni terrestri, e rinasce da una donna ebrea in un corpo di carne e sangue. Questo figlio raduna seguaci, scaccia demoni da persone infestate, opera miracoli e finalmente affronta il malvagio re nella capitale degli Ebrei. I soldati del re lo processano, condannano e uccidono in una pubblica esecuzione. In seguito egli risorge in mezzo ai suoi discepoli e dice loro di estendere il suo regno attraverso il mondo. Promette di apparire di nuovo, per salvare quelli che hanno creduto nel suo messaggio e condannare ad un castigo eterno quelli che non l’hanno fatto. Tutti i suoi seguaci saranno salvati dopo che la Terra sarà distrutta da sette anni di catastrofi mandate dal Cielo, che stermineranno la maggior parte della razza umana.

Questa storia vi pare più convincente dei principi di Scientology ?

I miti sono espressioni simboliche di verità esistenziali, non sono resoconti di eventi storici. La loro verità –verità religiosa- non è suscettibile di verifica sperimentale. La verità religiosa sostiene ed organizza le società umane e dona identità, e pertanto sanità, agli esseri umani. Esprimersi religiosamente e simbolicamente è parte essenziale dell’essere umani. I miti saranno sempre fra noi, che siano creati dai cosmologi come la teoria del Big Bang, o da poeti e profeti come racconti diversi della creazione del mondo.

Inoltre le sette esistono in ogni religione stabilita. Le sette sono sottogruppi i quali esprimono l’adorazione di una deità secondo un particolare rituale, come la setta del rosario di Maria, o una setta che include un banchetto sacrificale in un tempio. Una setta non è una “falsa religione”.


Dopo la scioccante morte di oltre 900 persone appartenenti al People’s Temple di Jim Jones nel 1978 – seguita dall’attacco al gas nervino di Aum Shinrikyo e l’immolazione di un’ottantina di seguaci Davidiani vicino a Waco, Texas, negli anni ’90 - studiosi comportamentalisti collegati ad organi di sicurezza hanno sviluppato teorie sui culti per spiegare tali violenti, estremi episodi. Sfortunatamente, la teoria dei culti è una ultrasemplificata, “misura unica”, lista di caratteristiche, che si adatterebbe a pressoché tutte le religioni al loro nascere, e serve solo ad etichettare una nuova religione come potenzialmente pericolosa. La teoria dei culti non è basata su dati a lungo termine sulle religioni, a differenza della storia delle religioni come dovrebbe essere insegnata in tutte le università americane.

Di rado un nuovo movimento religioso sopravvive, come ha fatto Scientology, dopo la morte del suo fondatore, prende radice nelle successive generazioni, acquista seguaci e si afferma come Chiesa, ma quei movimenti che ci riescono sono osteggiati agli inizi, quando non hanno sostenitori e potere. Il presidente Buchanan inviò l’esercito USA nel tentativo di prendere il controllo della colonia dei Mormoni nello Utah; gli Avventisti del Settimo Giorno furono messi in ridicolo per aver previsto invano per due volte la fine del mondo; i Pentecostali furono considerati adoratori del demonio e danzatori isterici a causa dei loro incontri rituali con lo Spirito Santo. Oggi tutte queste sono accettate come religioni principali.

Gli Scientologi sono discriminati ed è loro proibito di praticare in diversi Paesi europei nei quali la libertà di religione è sottoposta al dominio delle religioni di Stato. Soltanto negli Stati Uniti le nuove religioni sono legalmente libere di svilupparsi e crescere, ma prima devono affrontare la sfida delle pubbliche critiche malevole da parte di persone che non hanno alcuna comprensione della religione come iniziativa differenziata e dinamica.

Non occorre essere uno Scientologo – ed io affermo enfaticamente di non esserlo – per invocare per gli Scientologi, secondo il 1° Emendamento, il diritto di credere nei loro miti, praticare i loro rituali e trasmettere ad altri il loro messaggio. Si può essere scettici – ed io lo sono – e tuttavia provare meraviglia di fronte ai modi creativi nei quali le società umane raggiungono e conservano un’identità collettiva ed un senso dei significati.

Lasciate stare Scientology. Rimarrà in piedi o crollerà secondo i suoi stessi meriti.

Jean L. Rosenfeld è uno storico delle religioni al Centro UCLA per lo Studio delle Religioni.