sabato 19 luglio 2008

Filosofia e Religiosità di Scientology - Parte quarta

...continua dalla terza parte

L. RON HUBBARD (1911 - 1986): SCIENTOLOGY

L. Ron Hubbard è uno dei pochi filosofi che hanno ricevuto una formazione sia nelle filosofie orientali che nei più alti livelli della scienza occidentale. Nel 1950 pubblica Dianetics, la forza del pensiero sul corpo.124

Dal greco dia, 'attraverso' e nous, 'pensiero, intelletto o spirito'. Definita semplicemente come "ciò che l'anima, lo spirito fa al corpo attraverso la mente".

Nell'ambito delle sue ricerche sulla mente umana riportate in questo suo primo libro, Hubbard aveva scoperto che molti dei problemi e delle malattie psicosomatiche di cui le persone soffrivano nel presente, derivavano da esperienze dolorose del passato. Ma di un passato che, talvolta, poteva essere anche molto, molto remoto.

In quegli anni, Hubbard sviluppò e perfezionò sempre più una precisa tecnica tramite la quale si potevano effettivamente richiamare alla mente tali esperienze e risolverle.

Questa tecnica venne chiamata "auditing" in quanto eseguita, esercitata da un auditor. Un auditor125 è "una persona che ascolta". Una persona addestrata e qualificata nel mettere in pratica, nell'applicare le procedure di Dianetics con un'altra persona, al fine di produrre un miglioramento della sua consapevolezza spirituale e della conoscenza di se stessa.

L'auditing non è una vaga forma di esplorazione mentale e l'auditor non offre soluzioni, consigli o valutazioni. Un auditor non usa né ipnosi, né psicoanalisi, né qualsiasi altra "terapia". L'auditor usa un appropriato "ciclo di comunicazione", consistente essenzialmente nel porre alla persona audita una domanda (che egli può capire e a cui può rispondere), ottenere risposta a tale domanda e dargli riconoscimento per quella risposta.

Con lo sviluppo sempre più accurato della tecnica dell'auditing, cominciavano ad affiorare sempre più frequentemente episodi relativi ad esistenze precedenti all'attuale. Seppur ritenute inizialmente frutto della fantasia e dell'immaginazione dei singoli soggetti, queste reminiscenze di vite precedenti tuttavia non potevano essere ignorate. Continuando con le sue ricerche negli anni '50, Hubbard si era infatti accorto che, se quelle rievocazioni di vite passate non venivano adeguatamente riconosciute, prese in considerazione e risolte, allo stesso modo in cui ci si occupava delle esperienze della vita attuale, le persone che ricevevano auditing non miglioravano. Quando invece veniva loro permesso di rievocare alcuni specifici episodi relativi a quelle esistenze passate, ciò consentiva di conseguire dei significativi miglioramenti nel benessere mentale e spirituale dell'individuo. Si raggiungevano, in altre parole, risultati e livelli di consapevolezza della propria natura spirituale fino ad allora neppure sognati, per lo meno dall'uomo comune.

Uno dei principi fondamentali dell'auditing si basa sul fatto che, solo se si consente all'individuo di trovare le sue risposte ai problemi della vita, sono possibili dei miglioramenti. Ciò si ottiene aiutandolo gradualmente a esaminare la propria esistenza e a migliorare la propria capacità di affrontare e risolvere gli ostacoli dell'esistenza. Aiutare dunque la persona ad aiutare se stessa.

Indagando così la pre-esistenza e quindi l'immortalità dello spirito, Hubbard entra a pieno merito nel novero dei filosofi religiosi e dà il via, nei primi anni '50 ad un nuovo sviluppo filosofico che prende il nome di "Scientology", una filosofia religiosa applicata, pragmatica,126 intesa cioè ad un miglioramento effettivo delle proprie condizioni e relazioni con il mondo. Senza dogmatismi. Senza "dottrina". Aperta a tutte le fedi e pertanto denominata "panconfessionale".127

Una sintesi dunque tra religione e filosofia. Religione in quanto orientamento allo Spirito, esperienza dello spirito nello Spirito. Filosofia in quanto esercizio della ragione che toglie via ogni falsità, ogni menzogna, ogni superstizione, alla ricerca solo e soltanto della verità.128

Il termine Scientology è coniato dal latino scio, scire, 'conoscere nel significato più ampio del termine' e dal greco logos, 'scienza, conoscenza, discorrere, studio di'. Letteralmente: studio della conoscenza, conoscere come conoscere.

Non quindi conoscenza dogmatica, libresca o scolastica, non conoscenza che viene rivelata o impartita dall'alto di un pulpito, da un predicatore, da un profeta, da un'autorità, ma semplicemente un percorso maieutico129, una filosofia gnostica e pragmatica, finalizzata ad acquisire la conoscenza dello spirito, o meglio a riconquistare quella conoscenza (in inglese knowingness) che si trova già nello spirito, in noi stessi.

Dire che ho trovato la risposta a tutti gli enigmi dell'anima sarebbe inesatto e presuntuoso. Screditare quello di cui sono venuto a conoscenza e non renderlo noto, dopo averne osservato i benefici, sarebbe un peccato di omissione contro l'uomo.130
Probabilmente la più grande scoperta di Scientology e il suo più importante contributo alla conoscenza dell'umanità sono stati l'isolamento, la descrizione e il trattamento dello spirito umano.
Realizzai ciò nel luglio del 1951 a Phoenix, in Arizona, quando stabilii con criteri scientifici, piuttosto che religiosi o umanistici, che quella "cosa" che è la persona, la personalità, è 'separabile' dal corpo e dalla mente a volontà, senza che ciò causi la morte del corpo o uno squilibrio della mente.
131

I componenti dell'universo fisico che ci circonda sono materia, energia, spazio e tempo, con le cui iniziali viene coniato un acronimo: MEST. È detto anche da Hubbard cinetico, per sottolineare questo continuo movimento e gioco di forze che lo caratterizzano.132

L'universo fisico è l'universo del movimento.

In un organismo vivente però, dice Hubbard, c'è qualcosa di più, c'è un'energia diversa da quella degli elettroni, delle molecole e del fango. Questo qualcosa smette di far parte dell'organismo nel momento in cui esso muore. Questo qualcosa è stato definito in vari modi: anima, spirito, assoluto, energia vitale. Henri Bergson lo chiamava elan vital.133

Questa realtà spirituale, che non si vede eppure fornisce, all'uomo saggio, evidenti e continue tracce del suo esistere, viene rappresentata da Hubbard con un simbolo, con un neologismo, in modo da meglio identificarla e per evitare qualsiasi analogia ingannevole con precedenti concezioni dello spirito. Viene indicata con l'ottava lettera dell'alfabeto greco, Theta134. È classificata come un'energia che esiste separatamente da quella dell'universo fisico. È indicata anche con il termine di statico, in quanto caratterizzata dall'assoluta mancanza di movimento e per meglio differenziarla dal cinetico dell'universo fisico.135

La realtà spirituale, Theta, non è minimamente determinata136 da quella fisica, viceversa:

Le leggi fisiche sono create dalla vita. Spazio, energia, materia: queste cose sono evidentemente ed ovviamente il prodotto della vita stessa. La fisica ha inizio con la mente, in quanto spazio ed energia esistono nell'ambito della mente. E a meno che non si comprenda lo spazio e l'energia nella loro accezione psicologica, non saremo mai in grado di capire la fisica ....137

Rileviamo, a questo proposito, una certa somiglianza con il pensiero di Kant, laddove il filosofo tedesco ipotizzò che lo spazio ed il tempo non sono determinazioni oggettive della realtà cui la nostra mente si adegua, ma, al contrario, sono solo schemi mentali (forme a priori) che precedono, condizionano e strutturano ogni nostra percezione del mondo esterno.138

Essendo lo spirito, lo statico privo di confini e determinazioni di tipo fisico (e quindi non determinabile neppure semanticamente), Hubbard ne fornisce una definizione essenziale, in senso apofatico139, vale a dire non per ciò che esso è, ma per ciò che esso non è:

Lo 'Statico' non ha alcun movimento140, non ha larghezza, lunghezza, ampiezza, profondità; non è tenuto in sospensione da un equilibrio di forze, non ha massa, non contiene nessuna lunghezza d'onda, non ha alcuna posizione nello spazio e nel tempo.141

Si noti come, seppur con linguaggio ovviamente diverso, Sant'Agostino esprimeva lo stesso concetto:

Difatti penso che l'anima sia fatta né di terra, né di acqua, né di aria, né di fuoco, né di tutte queste nature, né di alcune di esse messe insieme.142
Non bisogna infatti immaginarla in alcun modo né lunga né larga né per così dire vigorosa: queste sono dimensioni corporee, a mio giudizio, e noi le cerchiamo nell'anima a causa della nostra consuetudine con i corpi.143

Hubbard approfondisce e precisa il ruolo di soggetto dello spirito umano e la sua relazione causativa con il corpo:

L'uomo riteneva di avere uno spirito, ma questo è completamente sbagliato: l'uomo è uno spirito, più o meno avviluppato nella mente che a sua volta sta in un corpo. Ecco che cos'è l'homo sapiens: uno spirito, e la sua dimora abituale è la testa. Egli osserva le sue immagini mentali ed il suo corpo lo porta in giro.144
... In Scientology l'unità vivente è chiamata 'thetan', simbolo matematico usato in Scientology per indicare la fonte della vita e la vita stessa. Questa unità vivente rappresenta l'individuo, la persona, la vera identità. Essa è modificata dall'aggiunta di un corpo e viene così condotta a una certa inconsapevolezza della propria condizione. La missione di Scientology consiste nell'innalzare la conoscenza di questo spirito fino al punto in cui egli sappia di nuovo ciò che egli è e ciò che egli sta facendo....145

L'essere spirituale, il thetan, è dunque l'essere, l'identità della persona stessa, non il suo corpo o il suo cervello, non la sua mente o altro.

È l'io, è ciò che è consapevole di essere consapevole, l'identità che è l'individuo stesso. Non si ha né si possiede un thetan. Si è un thetan. Non si parla del "mio tethan", così come non si parla di un "mio me".

L'uomo non è un corpo, l'uomo è un'anima, sostiene Hubbard.

Il corpo dunque è funzione dell'anima e non viceversa. Come diceva anche il neoplatonico Plotino: non l'anima è nel corpo, ma il corpo è nell'anima.146

Il thetan dunque non è materiale e non è realmente parte del mondo fisico, ma è in una certa misura caduto prigioniero (per via delle sue stesse considerazioni) nella materialità ed assume un corpo umano alla nascita.147

La domanda stessa "che cos'è l'anima?" è dunque, per la filosofia scientologica, fuorviante, anomala, anzi essa rappresenta il modo più erroneo ed ingannevole con cui l'uomo abbia affrontato questa sua ricerca. Perché ?

Perché l'anima umana non è una cosa.

L'anima non può essere "oggetto" di studio o di osservazione, così come un ruscello non può osservare la propria acqua o un diamante non può ammirare la propria brillantezza.

L'affermare che l'anima è questo o quello, cercare di determinarla mediante concetti, definizioni, immagini, rappresentazioni, non fa altro che inibire la conoscenza dell'anima stessa. Tutte queste de-terminazioni148 infatti, non sono altro che phantasmata149, se non addirittura mera super-stizione150, vani tentativi dialettici di porre dei confini fisici a ciò che per sua stessa natura non ne ha.

Il tentativo di determinare lo spirito umano può facilmente condurre alla tipica confusione che si manifesta quando il burattinaio si identifica con i meccanismi e la struttura fisica della propria marionetta. Ed è come se alla domanda "che cos'è ciò che fa muovere la marionetta?", egli rispondesse: i fili naturalmente! o il cervello della marionetta! o le gambe della marionetta! o, aristotelicamente, la forma della marionetta!

La verità, dice Hubbard, è che

Le persone non sono corpi, le persone sono unità viventi che azionano dei corpi.151
Lo Spirito dunque non è una cosa. È il creatore delle cose.152

Lo spirito non è un oggetto. Lo spirito è il soggetto.

È l' "essere essenziale", di cui parlano tante pagine della mistica cristiana. È l'unica, vera essenza immortale dell'uomo.

È, per usare un'espressione di Hegel, tanto il soggetto quanto la sostanza.153

È il vero io, la realtà profonda ed essenziale dell'uomo, laddove, come diceva Eckhart, il divino diventa umano e l'umano diventa divino.154

Il raggiungimento di questa consapevolezza della propria spiritualità è salute nel senso più forte (salus, salvezza), è gioia infinita, quasi estatica, è serenità di essere, che niente può togliere. È totale libertà.

In modo analogo a quanto già visto per certe forme di Induismo (soprattutto l'Advaita Vedanta155), Hubbard sostiene e riconosce che l'io degli uomini è in grado di ritrovare in sé la consapevolezza della suprema potenza divina dell'universo. Nella formula sanscrita del Vedanta, l'atman (l'io dell'uomo) diviene Brahaman (il divino). In Scientology, il thetan diviene puro Theta, cioè Theta Clear.

Theta Clear è definito da Hubbard colui "che, come essere, è certo della propria identità distinta da quella del corpo e normalmente guida156 il corpo dall'esterno, o esteriorizzato".

Il conseguimento della piena e totale consapevolezza di essere un'anima, uno spirito, un essere spirituale separabile ed indipendente dal corpo di carne si realizza quando il fedele giunge all'esperienza dell'esteriorizzazione:

Esteriorizzazione è lo stato in cui il 'thetan', l'individuo stesso, si trova al di fuori del suo corpo. Quando questo avviene, la persona raggiunge la certezza di essere se stesso e non il proprio corpo".
I procedimenti di esteriorizzazione forniscono un'importante comprensione soggettiva del fatto che ognuno è un essere indipendente da una mente e da un corpo, e che vi è dunque una separazione tra di essi.
157
...quella "cosa" che è la persona, la personalità, è separabile dal corpo e dalla mente a volontà, senza che ciò causi la morte del corpo o uno squilibrio della mente.158

Come già precedentemente esaminato, ritroviamo questo concetto dell'esteriorizzazione, cioè della separabilità, del distacco, dell'allontanarsi dell'anima dal corpo, sia nella concezione platonico-agostiniana che nella successiva, vasta letteratura mistica cristiana attinente al distacco e all'estasi159. Ricordiamo in proposito lo stesso Agostino, laddove afferma:

...quando ragioniamo è l'anima a farlo. Può farlo solo chi capisce. E a capire non è né il corpo, né l'animo con l'aiuto del corpo, perché l'animo quando vuole capire, 'si allontana dal corpo'.160

Asserzione che riflette il misticismo proprio di Sant'Agostino, che, benché animato da un amore appassionato, è tuttavia pur sempre un misticismo di tipo intellettuale, un misticismo della conoscenza e della comprensione.

Dionigi l'Areopagita descriveva lo stato dell'estasi mistica cristiana come una "tensione irrefrenabile", una sensazione di essere "sciolto da se stesso e libero da tutte le cose". Secondo Dionigi, l'uomo per conoscere Dio si deve unire a Dio, e perché ciò sia possibile deve uscire da sé stesso e diventare uno con Dio mediante l'estasi.

Questo stato non è nuovo, dice Hubbard. Già nel 523 a.C. Gautama Siddharta aveva raggiunto lui stesso e sapeva far raggiungere questo stato a molti altri; tale stato era allora chiamato bodhi, da cui è derivata la parola Buddha.161

Nell' Induismo, il distacco dall'illusione (maya) e la conseguente riscoperta del vero sé, l'atman, conduce direttamente all' unione con l'Assoluto, il Brahaman.

Secondo il filosofo Sankara (IX sec. d.C.) della corrente induista dell'Advaita Vedanta162, la liberazione è possibile anche durante la vita nel corpo: quando l'individuo arriva a conoscere il proprio sé, egli cessa di identificarsi con il corpo e a quel punto è libero, cioè in grado di raggiungere il moksa (libertà), libertà dalla sofferenza, dalla cupidigia, dal bisogno e dalla morte.

L'uomo è fondamentalmente buono163 ed ha le potenzialità per raggiungere, in questa stessa vita, uno stato di consapevolezza spirituale più elevato e, conseguentemente, la conoscenza dell'Essere Supremo. Lo Stato nativo: la potenzialità di conoscere ogni cosa164; il thetan allo stato nativo è sapienza totale.165

In Scientology, il fedele dunque aspira al raggiungimento della propria salvezza attraverso una conoscenza, una via gnoseologica (chiamata "ponte", cioè collegamento), una introspezione del sé, che lo porterà, da un lato, sempre di più al riconoscimento dell'insufficienza radicale del mondo materiale contingente e, dall'altro, alla comprensione della propria natura spirituale e divina: in altri termini, è proprio attraverso questo percorso gnostico che il fedele ritrova le risposte ai reconditi enigmi della condizione umana e persegue la salvezza dall'oblio e dalle conseguenze del suo aberrante coinvolgimento nella materialità terrena, illusoria e caduca. Si confrontino in proposito anche gli analoghi insegnamenti del Buddismo, ove, come si è visto, si insegna una via per la quale i fedeli siano messi in condizione di raggiungere la totale liberazione dalle contingenze materiali e pervenire allo stato di illuminazione suprema.

Si riscontra in Scientology una visione gnostica in cui l'uomo perfetto cade nell'imperfezione, nonché una trasposizione del dramma greco in cui gli dei interferiscono nelle vicende dell'uomo e vi rimangono intrappolati. Una liberazione deve porre fine alla successione di vite. Scientology vuole riavvicinare l'uomo allo stato del thetan originale.166

Alla stregua delle dottrine gnostiche antiche, Scientology insegna che gli esseri umani sono essenzialmente degli esseri spirituali, con un'anima divina di pura luce, e che sono stati avviluppati dall'oscurità del materialismo.167

La sintesi di Hubbard mi sembra propendere per una visione neoplatonica, vicina quindi a quella di Agostino (e delle scuole gnostiche).168

Si ricordi che conoscere l'anima significa, filosoficamente, conoscere noi stessi; conoscere Dio vuol dire, religiosamente, conoscere la nostra origine. Ma, come diceva Sant'Agostino, è solo la ricerca, la conoscenza, la comprensione dell'anima che ci rendono degni di quella felicità che ci potrà derivare dal conoscere Dio. La filosofia religiosa di Scientology fornisce al fedele che vi si accosta con cuore sincero un aiuto, un ponte attraverso cui è possibile il raggiungimento della consapevolezza di essere un thetan, ossia un soggetto spirituale individuale ed immortale, consapevole di essere consapevole e conseguentemente in grado di conoscere le proprie origini divine.

È qui facilmente riscontrabile la convergenza con l'intendimento agostiniano Deum et animam scire cupio: desidero ardentemente conoscere con certezza (scire) Dio e l'anima".169

E quel concetto di scire, di cui si avvale Agostino ad intendere l'ardente desiderio che lo guida, è rappresentato dallo stesso identico prefisso, giova sottolinearlo, che compare nel termine Scie-ntology ed è riferito, nella pratica religiosa di Scientology, alla stessa accezione semantica, gnoseologica e soteriologica che ritroviamo negli scritti agostiniani e, in generale, nella vasta letteratura filosofica platonica, neoplatonica e mistica. In esso è incluso anche il classico significato anamnestico che il platonismo attribuiva all'atto del conoscere, consistente in ultima analisi nel ricordare (anamnesi), nel riconquistare cioè nel proprio sé quella conoscenza smarrita durante la caduta ed il coinvolgimento nella materialità:

Scientology... non insegna niente, aiuta solo a ricordare, poiché le informazioni erano in nostro possesso già da prima....170

È bene sottolineare che, anche in Scientology, al vertice del processo conoscitivo razionale si realizza una visione che passa necessariamente attraverso una non-conoscenza (not-know) per approdare ad una comprensione soprarazionale (knowingness), definita da Hubbard la "certezza dell'essere". Si consideri in proposito l'analogia con quella "conoscenza al di sopra dell'intelligenza" e la "totale assenza di parole e di pensieri" di cui tratta Dionigi l'Areopagita, uno dei maggiori teorici del misticismo cristiano, allorché descrive la suprema unione della mente umana con l'Uno.171

Come ci ricordano le splendide parole di Happold in un suo saggio sul misticismo, il raggiungimento di alti gradi di consapevolezza spirituale si consegue riscoprendo, per gradi, il divino nel sé:

Come una lampada coperta dalla polvere, così l'eterno che è in noi è offuscato da mille distrazioni, pulsioni, pregiudizi. L'uomo deve liberarsi delle scorie del suo essere, così che possa ritrovare l' infinito centro di sé.172

Analogamente, in Scientology, l'uomo deve liberarsi dalle sue aberrazioni173, così che possa ritrovare la propria identità soprasostanziale.

Come diceva lo stesso Meister Heckhart:

L'anima è così completamente una con Dio che nessuno dei due può essere compreso senza l'altro. Si può concepire il calore senza fuoco e la luce senza il sole, ma non si può pensare Dio senza l'anima né l'anima senza Dio, tanto essi sono uno.174

Anche se, nessuno può conoscere Dio, se prima non conosce se stesso.175

"Quando una cultura - scrive Hubbard - si ritira totalmente dal perseguimento di obiettivi spirituali, finendo nel materialismo, si deve cominciare a dimostrare che ognuno è un'anima, non un animale materiale. Da questa realizzazione della propria natura religiosa, gli uomini possono giungere di nuovo alla consapevolezza di Dio e diventare più se stessi".176

Dio, l'Uno, l'Eterno, che, come scrive Dante, "solo amore e luce ha per confine".177

Privo cioè di qualsiasi determinazione e distinzione: pura, semplice, totale Libertà.


Note:

124 Con più di 20.000.000 di copie in dozzine di lingue, Dianetics è rimasto un best-seller per più di cinquanta anni.
125 Dal latino audire, ascoltare.
126 Pragmatica (da pragma, 'azione’) in quanto non limitata ad una visione puramente astratta e teoretica della verità, ma proiettata verso una pratica utilità per la vita dell’individuo e della società nel suo insieme; intendendosi per utilità la capacità di una dottrina di valere come guida della condotta pratica dell’uomo nei confronti delle cose, degli altri uomini. Per maggiori informazioni, cfr. William James, Pragmatismo, Il Saggiatore, Milano 1994.
127 Aperta cioè a tutte le confessioni, da pan, 'tutto’.
128 Si veda quanto già precedentemente detto a proposito delle definizioni essenziali di filosofia e religione, nella sezione dedicata alla mistica di Meister Eckhart.
129 Maieutico, relativo alla maieutica: nell'ambito socratico-platonico, il criterio di ricerca della verità, consistente nella sollecitazione del soggetto pensante a ritrovarla in se stesso e a trarla fuori dalla propria anima (dal gr. maieutikós 'proprio dell'ostetricia').
130 Da Scientology: una nuova ottica sulla vita, L. Ron Hubbard.
131 Da I fondamenti del pensiero, L. Ron Hubbard, New Era Publications International ApS,
2007.
132 Dal greco kinétikós, 'attinente al movimento’; kinétós 'mobile’.
133 Cfr. Henri Bergson, L’evoluzione creatrice, Raffaello Cortina Editore, 2002.
134 La lettera theta è anche iniziale di theos (dio) e di thymos (anima).
135 Per approfondimenti: L. Ron Hubbard, Scienza della Sopravvivenza, New Era Publications International ApS, 2007.
136 Determinare deriva infatti dal prefisso de- che indica separazione e terminare, 'porre i confini’, quindi de-limitare.
137 Dalla conferenza Miracoli, L. Ron Hubbard.
138 Per approfondimenti: Immanuel Kant, Critica della Ragion Pura, Editori Laterza, 2000.
139 Da apophatikos, 'negativo’, che esprime negazione.
140 Si veda a questo proposito anche la nota 48, in merito alla concezione della immobilità
dell’anima di Incmaro di Reims.
141 Da Scientology 8-8008, L. Ron Hubbard, New Era Publications International ApS, 2007.
142 Cfr. Sant'Agostino, De quantitate animae i,2: “Nam neque ex terra neque ex aqua neque ex aere neque ex igni neque ex his omnibus neque ex aliquibus coniunctis horum constare animam puto”.
143 Cfr. Sant'Agostino, De quantitate animae iii,4: “Non enim ullo modo out longa out lata out quasi valida suspicanda est anima: corporea ista sunt, ut mihi videtur, et de consuetudine corporum sic animam quaerimus”.
144 Cfr. L. Ron Hubbard, Hai vissuto prima di questa vita?, New Era Publications International ApS, 2007.
145 Da The Scientologist, a Manual on the Dissemination of Material, L. Ron Hubbard.
146 Cfr. Plotino, Enneadi.
147 Cfr. l’analoga visione della filosofia platonica e di quella gnostica, precedentemente trattate.
148 Cfr. nota 136.
149 Phantasmata: immagini, rappresentazioni della fantasia.
150 Dal latino super-stare, stare sopra, sovrastruttura, l’esatto opposto etimologico di sub-stare, substantia, 'sostanza'.
151 Da The Scientologist, a Manual on the Dissemination of Material, L. Ron Hubbard. In altri termini, ciò che sosteneva anche lo stesso Agostino: “… partecipe di ragione, addetta a governare il corpo”. Cfr. nota 39.
152 Cfr. L. Ron Hubbard, I fondamenti del pensiero, New Era Publications International ApS, 2007.
153 Da Fenomenologia dello spirito, Hegel.
154 Naturalmente, come scrive Marco Vannini: “Unione con Dio non significa affatto divinizzazione dell'io personale, ma la sostituzione di esso con il vero io, che giace per così dire nascosto nel fondo dell'anima”. Per approfondimenti: La morte dell'anima. Dalla mistica alla psicologia, Marco Vannini, Le Lettere, 2003.
155 Vedanta, voce sanscrita, 'fine dei veda'. Il Vedanta è basato principalmente sulle Upanishad e sul Brahmasutra. Advaita è una voce sanscrita che significa non-dualità, dottrina fondamentale del Vedanta secondo la quale il dualismo dell'io e del mondo è solo il risultato dell'illusione (maya) e dell'ignoranza (avidya).
156 Cfr. l'espressione di Agostino regendo corpori adcommodata, nota 39: l'anima incaricata di guidare il corpo.
157 Cfr. L. Ron Hubbard, Professional Auditor's Bulletin 130, del 15/02/58.
158 Cfr. L. Ron Hubbard, I fondamenti del pensiero, New Era Publications International ApS, 2007.
159 Dal greco ekstasis, dal verbo existanai, star – histanai, fuori –ex, di sé.
160 Sant'Agostino, De immortalitate animae, i, 1. Si veda anche nota 44.
161 Cfr. sezione relativa al Buddhismo ed alla mistica di Eckhart.
162 Si veda nota 155.
163 Cfr. Immanuel Kant: “Due cose riempiono l'animo di ammirazione e di reverenza sempre nuove e crescenti, quanto più spesso e più a lungo il pensiero vi si sofferma: il cielo stellato sopra di me e la legge morale in me”. (Critica della ragion pratica).
164 Cfr. L. Ron Hubbard, Conferenza Saint Hill Special 6108C08.
165 Cfr. L. Ron Hubbard, Operational Bulletin 1. Cfr. Agostino, De quantitate animae, ii,3: “Essa [l'anima] mi pare simile a Dio” (Deo similis). Per Agostino, Dio è intimamente presente nell'uomo: “Deus intimior intimo meo” (Dio è più intimo di quanto non lo sia io per me stesso) e “In interiore homine habitat veritas” (la verità è nell'interno dell'uomo) (dal De vera religione).
166 Cfr. Regis Dericquebourg, docente di Sociologia delle Religioni, Università di Lilla, Francia, Scientology.
167 Cfr. Prof. David Chidester, professore di Religione Comparata, Università di Città del Capo, Sud Africa, Scientology: una religione in Sud Africa.
168 Don Antonio Contri, Docente emerito di Teologia, Presidente del GRIS - Gruppo di Ricerca e Informazione Socio-religiosa, lettera 18 Aprile 2008 ai dirigenti di Scientology.
169 Cfr. Agostino, Soliloquia i, ii,7.
170 Cfr. L. Ron Hubbard, I fondamenti del pensiero, New Era Publications International ApS, 2007. Cfr. Sant'Agostino "…a me pare …che quel che si dice imparare non sia nient'altro che un richiamare alla memoria e un ricordare" ("…quod dicitur discere, quam reminisci et recordari"), De quantitate animae, xx,34. Cfr. anche la teoria delle reminiscenza di Platone, precedentemente trattata.
171 Dionigi l'Areopagita, De mystica theologia.
172 F.C. Happold, Misticismo, Studio e Antologia, Oscar Mondadori, 1987.
173 Da intendersi come deviazioni da un modello di razionalità, fondamentalmente insito
nell'essere spirituale. Cfr. nota 53.
174 Meister Eckhart, Sermone 59.
175 Meister Eckhart, Sermone 54b, Haec est vita aeterna.
176 L. Ron Hubbard, HCOPL 21/02/91, Influenza religiosa nella Società.
177 Dante Alighieri, La Divina Commedia, Paradiso, XXVIII,54.


Un grato riconoscimento viene dato alla L. Ron Hubbard Library per avermi permesso di riprodurre stralci delle opere di L. Ron Hubbard tutelate da copyright.
Scientology, filosofia religiosa applicata, è un marchio d'impresa e di servizio di proprietà del Religious Technology Center ed usato col suo permesso.