Si conclude a completo favore della Chiesa di Scientology di Torino l'indagine svolta dalla Procura del capoluogo piemontese scaturita da una segnalazione che supponeva l'esistenza di violazioni sull'utilizzo e trattamento dei dati personali. L'archiviazione del caso, richiesta dalla Procura della Repubblica, è stata ratificata dal GIP Dott. Moroni e consegnata nei giorni scorsi ai referenti della sede della Chiesa di Via Bersezio 7 con la restituzione di tutti i documenti.
Oltre ad essersi dimostrata infondata, la segnalazione ha permesso di confermare senza tema di smentita e a seguito di approfondita analisi da parte degli inquirenti, che "non vi è stata alcuna diffusione dei dati raccolti a soggetti terzi, né si può ravvisare un trattamento illecito che abbia arrecato un effettivo nocumento ai titolari dei dati", come recita il decreto di archiviazione del Giudice.
I funzionari della Questura erano giunti nella sede a sorpresa il 19 maggio 2010: "Alle istituzioni competenti è ormai noto da alcuni lustri che l'etica è al centro della religione di Scientology come si apprende dai numerosi scritti del fondatore L. Ron Hubbard. Di conseguenza il rispetto delle regole e delle leggi dello Stato per noi è centrale. Collaboriamo volentieri con le istituzioni e gli organi di giustizia poiché in questo modo è possibile fugare i dubbi che qualche individuo cerca di insinuare nella società in base a logiche che probabilmente sottostanno ad interessi particolari."
Dai documenti risulta infatti che tutto sia nato da una lettera anonima, nella quale l'autore afferma di essere stato un membro della Chiesa di Scientology di Torino. "Immaginiamo chi possa essere, perché le persone che si comportano in un certo modo, per fortuna, sono davvero poche. Alcune di queste rientrano nella definizione di apostata, ovvero chi rinnega e critica pubblicamente, a volte anche in modo violento, la propria precedente religione. Si tratta di un fenomeno descritto molto esaustivamente in studi scientifici sull'argomento. E' molto circoscritto, ma caratterizza qualsiasi grande confessione nel suo naturale processo di sviluppo.
Riteniamo che bisognerebbe valutare con maggiore attenzione l'effettiva attendibilità di certe persone e delle loro delazioni, ciò eviterebbe lo spreco di risorse umane e denaro pubblico, poiché è evidente che gli apostati nel manifestare il proprio rancore tendono a fare affermazioni incongruenti e insensate e le bugie, si sa, hanno le gambe corte. Il problema, semmai è che persone di questo genere creano tanta confusione e francamente la società è già abbastanza caotica: crediamo che chi cerca di tutelare la pubblica sicurezza non ne senta il bisogno."